Dieta Mediterranea

La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari tradizionali di tre paesi europei ed uno del continente africano che si affaccia sul mediterraneo: Italia, Spagna, Grecia e Marocco. Dal 16 novembre 2010 l’Unesco ha iscritto la Dieta Mediterranea nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, riconoscendo tale patrimonio appartenere a Italia, Marocco, Grecia e Spagna. Nel novembre 2013 tale riconoscimento è stato esteso a Cipro, Croazia, e Portogallo (fonte wikipedia).

Questo modello nutrizionale, del tutto dimenticato nel periodo del cosiddetto boom economico degli anni sessanta e settanta perché ritenuto troppo povero e poco attraente rispetto ad altri modelli alimentari provenienti in particolare dalla ricca America, negli ultimi anni dieta mediterranea sta sicuramente riconquistando, tra i modelli nutrizionali, l’interesse dei consumatori e sta conoscendo una grande diffusione in particolare in paesi americani fra cui Argentina, Uruguay, Stati Uniti ed Australia.

Il primo a intuire la connessione tra alimentazione e malattie del ricambio, quali diabete, bulimia, obesità, fu il medico nutrizionista italiano Lorenzo Piroddi (Genova 1911-1999). Considerato il “padre” della dieta mediterranea è anche autore del libro “Cucina Mediterranea”. Qualche anno dopo, dal canto suo, lo scienziato americano Ancel Keys (1904-2004 si fece promotore dell’ampio programma di ricerca noto come “Seven Countries Study” e autore del libro “Eat well and stay well, the Mediterranean way”. Keys aveva notato una bassissima incidenza di malattie delle coronarie presso gli abitanti di Nicotera e dell’isola di Creta, nonostante l’elevato consumo dei grassi vegetali forniti dall’olio d’oliva, e avanzò l’ipotesi che ciò fosse da attribuire al tipo di alimentazione caratteristico di quell’area geografica. Quindi avviò la famosa ricerca “Seven Countries Study”, basata sul confronto dei regimi alimentari di 12.000 persone, di età compresa tra 40 e 59 anni, sparse in sette Paesi del mondo. I risultati dell’indagine non lasciarono dubbi: la mortalità per cardiopatia ischemica (infarto) è molto più bassa presso le popolazioni mediterranee rispetto a Paesi, come la Finlandia, dove la dieta è ricca di grassi saturi (burro, strutto, latte e suoi derivati, carni rosse).

Con la guida del Prof. Jeremiah Stamler (cardiologo americano, collaboratore di Ancel Keys), a 40 anni dalla pubblicazione dei risultati delle ricerche del “Seven Countries Study” (settembre 1969), è stata fondata a Pioppi “l’Associazione per la Dieta Mediterranea: alimentazione e stile di vita” (Presidente dott. A. Notaro) che ha organizzato dal 24 al 27 settembre 2009 il convegno sulla Dieta Mediterranea, a cui hanno partecipato illustri scienziati (alcuni dei quali avevano partecipato anche alla pubblicazione degli studi del ’69). Durante il Convegno gli scienziati hanno firmato un documento che attesta l’effettiva connessione tra la Dieta Mediterranea e Pioppi come luogo di svolgimento degli studi di Keys e dei suoi collaboratori, facendo così diventare Pioppi la Capitale Mondiale della Dieta Mediterranea.

Il 20 gennaio 2003 si è svolto il primo Simposio Internazionale sulla dieta mediterranea italiana di riferimento, organizzato da Antonino De Lorenzo, presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” dove sono stati definiti i criteri di adeguatezza nutrizionale per la dieta mediterranea italiana di riferimento. Nel 2005 si è svolto il secondo Simposio Internazionale sulle Diete Mediterranee Europee a Nicotera. Allo stesso anno risale la fondazione dell’Istituto Nazionale per la Dieta Mediterranea e la Nutrigenomica (I.N.D.I.M), con sede a Reggio Calabria. Nel 2008, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, riconosce la dieta mediterranea come dieta di riferimento biologica. Il 9 maggio 2010 si è svolto il terzo Simposio Internazionale a Nicotera, nella ricorrenza del Cinquantenario del rilevamento dei consumi alimentari del 1960, in quella sede sono stati definiti l’associazione tra il modello alimentare mediterraneo e l’espressione di alcuni geni che controllano l’infiammazione e l’aterosclerosi fornendo le basi con cui la nutrizione molecolare offre una prospettiva efficace d’intervento, definendo l’apporto di nutrienti specifici in base al fabbisogno energetico e al patrimonio genetico individuale. I Congressi Internazionali dedicati all’argomento si sono svolti dal 1996 in Spagna, che ne ha curato anche l’aspetto promozionale. A Giugno 2013 la Fondazione Culturale “Paolo di Tarso” idea e realizza il progetto “Dieta Mediterranea – Futuro Alimentare” in collaborazione con la Camera di Commercio di Cosenza, l’Accademia della Dieta Mediterranea di Cosenza, il Movimento per la Dieta Mediterranea, il Cibo Sano e la Salute. Per le sue alte finalità etiche il progetto ha ricevuto l’Adesione del Presidente della Repubblica Italiana e con la direzione dell’Economista Agroalimentare Prof. Fausto Cantarelli, ha diretto la sua attenzione sulla questione economica legata alla Dieta Mediterranea intesa quale modello economico per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia le cui terre sono note per la produzione di Alimenti e Prodotti della Dieta Mediterranea. Gli esiti positivi del citato progetto ha fatto sì che l’UNICAL – Università della Calabria – Di.B.E.S.T. – Dipartimento Biologia, Ecologia e Scienze della Terra, proponesse il Master di primo livello “Green Economy, Dieta Mediterranea e Sostenibilità Ambientale: Management in Sicurezza, Qualità ed Economia Agroalimentare” attivato con successo il giorno Venerdì 31 gennaio 2014 . Il crescente interesse dovuto alle tante attività su citate e ai risvolti Accademici ha portato la Fondazione “Paolo di Tarso” a istituire il Primo Expo Mondiale della Dieta Mediterranea 2016 che concentrerà le sue attenzioni sul diritto dell’Uomo all’accesso al Cibo Sano. Nel 2012 la Fondazione ITS BACT ha creato e tenuto il 1° evento “Convivio Mediterraneo: rassegna sulla cultura gastronomica della Dieta Mediterranea” a Vico Equense (NA) nel Complesso Monumentale “SS. Trinità e Paradiso”, mentre il 2° evento simile è stato svolto a Benevento nella primavera 2014 per il Forum Universale delle Culture nel Chiostro di Santa Sofia (bene UNESCO).